«Qualunque sia il contesto teatrale, per me lo spazio scenico deve soprattutto mettere in evidenza un'operazione inventiva nuova che perlopiù consiste nell'ideare una macchina scenica con effetti agili e con movimenti aerei, per dare una varietà dello spazio e una molteplicità di lettura.»
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«Non mi interessa una scenografia illustrativa o celebrativa; il compito dello scenografo, infatti, è quello di "mediare" visualmente il testo con inventività e fantasia per un nuovo pubblico in un altro e diverso periodo storico.»
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«Quando progetto le scene e i costumi dei diversi spettacoli presto sempre grande attenzione alle riflessioni e ai problemi che pone il testo, con tutte le connesse interpretazioni e significazioni culturali. Cerco di usare la forza dell'astrazione per trascrivere nel linguaggio visivo, il linguaggio letterario, verbale o musicale del testo stesso.»
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«L'esperienza teatrale mi ha aperto nuovi orizzonti, mi ha stimolato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee nell'ambito della scultura stessa, in particolare per le opere di grandi dimensioni.»
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